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El amanecer de todo - D. Graeber y D. Wengrow (libro en PDF)
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per D. G. y D. W. |
02 ago 2024
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"El amanecer de todo. Una nueva historia de la humanidad" - David Graeber, David Wengrow |
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PDF:
https://drive.google.com/file/d/1DCFQqmwB7H-fUB-0RQapLzfAZo1NLZ8r/view?u
Durante generaciones hemos visto a nuestros antepasados más remotos como seres primitivos, ingenuos y violentos. Se nos ha dicho que solo era posible alcanzar la civilización sacrificando libertades o domesticando nuestros instintos. En este ensayo, los reconocidos antropólogos David Graeber y David Wengrow demuestran que estas concepciones, que surgieron en el siglo XVIII, fueron una reacción conservadora de la sociedad europea ante las críticas de los intelectuales indígenas y que no tienen un aval antropológico y arqueológico.
En el rastreo de esta falsa línea de pensamiento, este libro defiende que las comunidades de la prehistoria eran mucho más cambiantes de lo que se ha pensado; un planteamiento que desarticula los relatos fundacionales más arraigados, desde el desarrollo de las ciudades hasta los orígenes del Estado, la desigualdad o la democracia.
«El amanecer de todo» es una nueva historia de la humanidad, un texto combativo que transforma nuestra comprensión del pasado y abre camino para imaginar nuevas formas de organización social. Una obra monumental que cuestiona las ideas de pensadores como Jared Diamond, Francis Fukuyama y Yuval Noah Harari. Porque la suposición de que las sociedades se vuelven menos igualitarias y libres a medida que se hacen más complejas y «civilizadas» no es más que un mito. |
This work is in the public domain |
Comentaris
Re: El amanecer de todo - D. Graeber y D. Wengrow (libro en PDF)
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per Aleth |
03 ago 2024
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I 5 SCHELETRI DI ANDREA BILLAU
by Aleth Wednesday, Jul. 17, 2024 at 4:26 PM
i cc fecero finta di escutere billau e perlman - né billau sente il dovere di testimoniare sul serio dopo 46 anni, né alcuna autorità di escuterlo sul serio dopo 46 anni
Dall´audizione del poliziotto giannini lamberto alla Moro2, 8.7.2015 :
https://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/htm
p. 30 :
" Abbiamo poi escusso la signora Vali e il figlio. Tra l'altro, hanno ricordato che avevano ceduto l'appartamento a una coppia di amici del marito e hanno anche datato alcune circostanze. Le informazioni sull'appartamento erano limitate per il decesso del compagno, che non so se fosse un giornalista o uno dei proprietari del Corriere dello Sport dell'epoca. Era deceduta la mamma e, quindi, avevano dato quell'appartamento e lo avevano ripreso quando ne aveva avuto bisogno il figlio. La datazione che si dà è sostanzialmente una datazione desunta da queste circostanze, dalle dichiarazioni sia della signora, sia del figliolo, sia della Iannaccone." :
no, mario amodei (1928 + 2007) non era un giornalista, era ingegnere almeno di titolo. Edile, deduco dai miei dati. Però aveva davvero a che fare col corriere dello sport, non so se come comproprietario, non penso, ma certamente come consanguineo : era infatti fratello del proprietario di allora amodei francesco, e zio dell´attuale, amodei roberto. francesco è morto da decenni, roberto la Moro2 more solito s´è ben guardata dall´audirlo su mario.
giannini e scagnozzi vari escussero il figliastro del mario amodei, billau andrea (1961), giornalista (è un caso ? ) anche lui coi radicalchic arciatlantisti di radio radicale. Ed escussero sua madre, l´ebrea romena vali perlman (1933, bucarest). Ma tutto chiesero loro, tranne la cosa più importante : se l´ appartamento 18 scala B piano III di via Mario Fani 109 avesse o no - come aveva - garage condominiale. Già Carlo D´Adamo (il brillante scopritore del link moscardi-x mas) aveva notato questa flagrante omissione d´inchiesta : perché se il 18 aveva posto riservato in garage - come lo aveva, confermatomi dall´attuale portiera e da inquilina d´antan - allora tullio moscardi parcheggiò in strada la sua cooper verde il giorno prima della strage solo per occultare gli stragisti - altrimenti l´avrebbe messa in garage.
Nemmeno alla sua vedova iannaccone maria da avellino viene posta la domanda cruciale.
Se uno va a chiedere del garage al billau, ti risponde che ha già detto ai cc quel che aveva da dire - menzogna, come abbiam visto.
Idem se gli chiedi, come il suo patrigno aveva conosciuto mario amodei, quando e dove.
Ma in fondo, parliamo soltanto della strage di 5 persone, del sequestro e dell´ assassinio di una sesta, di un golpe capitalfascista sotto falsa bandiera che ha posto fine alla storia politica sovrana del paese. Perché dovrebbe dunque il signorino, e la mammina vali perlman, scomodarsi più di tanto a fare chiarezza per quanto possono.
La coppia diabolica moscardi-iannaccone si trasferirà al 109 dal settembre ´77 stando alla iannaccone. Anche questa data segna una coincidenza straordinaria : è da quel settembre che inizia la fase operativa della preparazione di Fani da parte dei "br" stando ad etro ; è da settembre che parte operativamente il progetto metropoli ; è da settembre che parte operativamente unis, la speciale unità anti(meglio pro)terrorismo del comsubin eterodiretta dal sas inglese.
Nella storia del corriere dello sport c´è tanto tanto fascismo, anzi di più : roberto amodei racconta che luciano oppo (ex X mas, ndr), direttore del cds fino all´inizio dell´era amodei (1964) lo conobbe (aveva 12 anni il robertino allora) e gli regalò una sciarpa ; ma già al tempo di bruno roghi direttore (1947 - 59), emerge nello staff del corriere il giornalista di Fiume alberto marchesi, detto il comandante - ex X mas manco a dirlo. E siamo a 2.
E con tullio moscardi siamo a 3 : voglio dire che, con tali stretti rapporti con due ex decima (oppo e marchesi) nella storia del giornale ed in quella personale del clan amodei, non desta alcuna meraviglia che mario amodei, fratello di francesco e zio di roberto, fosse amico di un X mas come moscardi : l´ambiente era quello.
L´articolo di recanatesi :
https://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=00000022916
vera miniera per noi, afferma :
" Le famiglie Guadagno e Amodei sono molto amiche. Gino è stato padrino di battesimo di Roberto, Franco dirige il ramo tipografico della Vegua (Vecchioni & Guadagno). " :
ora si comincia a capire dove il franco prese i soldi, o crediti che fossero : era un dipendente di alto grado del suo amico guadagno, non gino che doveva essere il figlio, ma umberto evidentemente : umberto guadagno era stato il gerente responsabile del cds dall´indomani della "liberazione" di roma, giugno ´44. Era stato il proprietario dello stabilimento dove si stampava il cds fin da epoca fascista, e da settembre 1943, subito dopo la caduta del fascismo a roma, ne aveva profittato per acquisirne la proprietà.
La tenne fino al 1961, quando vecchio e stanco, non ce la fa più e vorrebbe passare il timone al figlio gino guadagno, il quale però non ha nessuna voglia di accollarsi il doppio peso di giornale e tipografia, per cui cede il cds a due editori fascistoidi, edilio rusconi e pietro paolazzi : mediatore dell´affare è il vecchio amico e direttore di fabbrica di umberto, franco amodei, che dev´ essere già a questo punto ammanicatissimo col potere perché ottiene la benedizione della corrente democristiana di tambroni - il criminale stragista fascista che era diventato presidente del consiglio l´anno prima (1960) del passaggio di proprietà del cds da guadagno a rusconi (1961), con l´appoggio determinante dei missini. E che Il 7 luglio 1960 a Reggio Emilia aveva fatto massacrare 5 manifestanti antifascisti - la strage famosamente cantata, per una strana coincidenza, da altro Amodei irrelato, Fausto.
https://www.memoria.san.beniculturali.it/documenti-online/-/doc/detail/1=
63 cart. = 69 scan :
la Moro1 audisce il notaio giuseppe cardelli in merito alla vicenda cerpet il 28.2.1982. Inizialmente, il nostro notaro fa il vago, il non-ricordo ; poi finge di sforzarsi, e rammenta di aver conosciuto l´avvocato antonio landolfi addirittura nel ´66, quando aveva rogato per lui e merenderi vari, un curioso think-tank chiamato copo - centro orientamento pubblica opinione, il cui nome dice tutto.
Anzi - continua il marpion notaro - landolfi lo aveva conosciuto anche prima del ´66, per un altro atto costituivo di qualcosa che non ricorda o finge di non ricordare. E questa conoscenza era avvenuta a Civitavecchia, dove nei ´60 esercitava il cardelli prima di farlo a Roma : e dove nel ´68 roga società edilizia per mario amodei.
Tra i soci del copo cardelli ricorda ci fosse anche pietro longo, il notorio futuro piduista. Poi insiste che la sua conoscenza con landolfi era puramente occasionale e vaga al punto che non lo riconoscerebbe se lo vedesse - beato chi ci crede. Poi si contraddice dicendo che un gruppo psi era suo vicino di pianerottolo a via del Pantheon 57, gruppo frequentato da landolfi.
5 scheletri nell´armadio, poi il sesto e tanti altri, non ti motivano a farti avanti, andrea billau ? E ci fai pure il socialista libertario, il filosofo da salotto, il radicalchic. Tutto tranne il cittadino italiano. Tutto tranne l´antifascista - quello vero coerente e coraggioso. |
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