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Notícies :: fòrum 2004
Il grande circo delle culture
17 mai 2004
originale ::
El gran circo de las culturas
http://barcelona.indymedia.org/front.php3?article_id=26445
Articolo di Manuel Delgado, professore di Antropologia nella
Universidad de Barcelona, sul Forum 2004, pubblicato nel
"Pais" del 11 Settembre del 2002.
Il IX Congresso di Antropología organizzato dall' Instituto Catalán de Antropología ha riunito a Barcellona piú di 600 studiosi spagnoli e di altri 20 paesi, che hanno adottato come tema centrale le relazioni tra cultura e politica e gli usi politici delle diversitá culturali. Concludendo, i congressisti hanno approvato una dichiarazione pubblica dove si denuncia che tutto il discorso sulle differenze culturali serve, qui e altrove, per giustificare ideologicamente politche migratorie basate sullo sfruttamento, la violenza e l'ingiustizia. Il razzismo, in effetti, rappresenta al giorno d'oggi prima di tutto una realtá culturale; dove prima si parlava di "razze inferiori" si parla oggi di "culture incompatibili con i nostri valori".

In questo contesto - politiche a favore degli abusi e della violazione dei diritti umani, usi discriminatori del significato di cultura, non poteva passare inosservato il fatto - cosi emergeva nel documento -. che Barcellona si prepara a essere il palcoscenico di un grande evento che precisamente prende il nome di Foro universale delle culture. Le premesse sembrano positive, peró tutto ci fa credere che questo grande evento non sará altro che un'apoteosi delle "culture" come tema per la demagogia politica e per la trivializzazione mediatica, una differenza nella quale la pluralitá culturale si riducerá a una pura parodia che avrá come obbiettivo il consumo di maasa e la buona conscienza istituzionale.

.Barcelona sta vivendo un colossale processo di trasformazione del tessuto urbano che, come in altre occasioni, sembra voler essere giustificato e legittimato simbolicamente con un grande evento. Nessuno ha riconosciuto la buona architettura, né le dinamiche di urbanizzazione e tanto meno la qualitá degli spazi pubblici che il Forum 2004 avrebbe voluto concretizzare.

Peró una cosa é la buona architettura dell'Auditorio di Josep Lluís Mateo, per esempio, un'altra che questa buona architettura si ponga al servizio di una politica di tematizzazione, terziarizzazione e riappropriazione capitalista della cittá. Una cosa sono degli spazi pubblici di qualitá e un'altra sono degli spazi pubblici monitorizzati e super sorvegliati. una cosa é l'urbanistica e un'altra ben diversa é quella che il geografo Francesc Muñoz ha chiamato, come dice nel suo libro che ne prende il titolo, il trionfo assoluto della facilitá di disegnare una cittá.

Effettivamente, tutto il progetto del Forum 2004 é orientato verso un concetto visionario di Barcellona, sogno di uno spazio razionale, igienico e privo di conflitti, abitato da cittadini liberiŽe responsabili, disponibili a collaborare e che assistono entusiasti alla rappresentazione teatrale mediante la quale il potere politico si esibisce in tutto il suo splendore. Una volta raggiunta una coerenza progettuale, una volta montate decorazioni e proclamazioni, bisogna solo aspettare che la cittá cosí concecepita si sviluppi vittoriosa con una realtá urbana composta da frammentazioni, incongruenze e lotte. E' sufficente un buon progetto perché l'ordine dello spettacolo si imponga al disordine reale.

Peró le cose non sono proprio cosí.. Si é voluto giustificare la frenetica attivitá delle ruspe con un incontro fraterno tra culture che intoneranno un inno alla pace e alla convivenza mondiale. Peró tutto ció in una cittá dove regnano leggi ingiuste e dove prodigano interventi del governo che dopo si vedono giudicati da tribunali internazionali di vigilanza.dei diritti umani. La barcecllona di Gaudí, di Miró e di Cerdá é oggi anche la cittá di García-Valdecasas. E questo non si puo dimenticare. Non si puo per un verso organizzare la megafesta della diversitá high-design e per un altro tollerare che esistano a Barcellona centri per l'internamento di immigranti che hanno commesso il terribile errore di credere che tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali.

Ci fú un momento in cui Barcellona perse tutta la legittimitá per organizzare il meraviglioso abbraccio universale delle culture. In quel pomeriggio del 16 agosto del 2003, quando la polizia "catturó", come se fossero stati animali, piú di 160 immigranti senza permesso di soggiorno che si erano accampati nella piazza André Malraux, uno dei fantastici spazi pubblici restaurati di cui le autoritá tanto si vantano.Abbiamo assistito all'allucinante spettacolo della polizia pattugliando le vicine strade, catturando uno a uno tutti coloro che erano riusciti a fuggire. Tutto ció con l'approvazione delle istituzioni, incluso il comune, che ordinó alla propria polizia municipale di chiudere le entrate al metro Arc de Trionf, per impedire che nessuno degli "illegali" potesse fuggire.

Il "multiculturalismo" a Barcellona é la immagine, che il giorno dopo la stampa pubblicava, di poliziotti trascinando a un immigrante come a un cervo appena abbattuto.

Il Forum 2004 avrebbe potuto essere magari una eccellente occasione per il dibattito sociale e ideologico che rappresenta l'elogio della pluralitá e la denuncia della diversitá, peró i fatti non vanno in questa direzione. Troppe istituzioni, tropppe multinazionali e troppi soldi per credere che il forum non possa essere niente altro che un gran parco di attrazioni al quale si inviteranno qualsiasi tipo di capi spirituali e guru, e dove la diversitá umana sará esibita come un grande e piacevole show di luci e di colori. Un circo.

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