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Notícies :: antifeixisme : criminalització i repressió : guerra |
riflessione su madrid
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per perplesso |
11 mar 2004
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de indy italia
http://italy.indymedia.org/news/2004/03/498042.php |
una riflessione su quanto e` accaduto a madrid
Sono perplesso da cio` che leggo e vedo in televisione. Forse non dovrei aspettarmi niente, eppure c'e` qualcosa di totalmente illogico in cio` che viene presentato.
Penso che la lotta armata sia sempre una scelta suicida, che dia la mano a coloro che praticano quotidianamento quella strategia repressiva che in europa da tanti anni vediamo. Repressione che poi viene praticata puntualmente su tutti i settori "antagonisti", specialmente su quegli aneli piu` deboli, su quelli che la lotta armata la rifiutano.
Ammazzare, e` solo questo. Non esiste l'ammazzare in maniera mirata. Si coglie sempre nel mucchio. E l'ETA in tutti questi anni ne` e` stato un triste esempio, inanellando una triste sequenza di omicidi "mirati", che spesso pero` di mirato avevano ben poco. Sbagli su sbagli, secondo me, che han dato solo una mano alla repressione indiscriminata nei confronti dei movimenti nazionalisti/indipendentisti.
Eppure oggi c'e` qualcosa di diverso. C'e` la voglia di non ammettere che non si tratta di ETA. C'e` la paura di dire che quell'estremismo islamico, ottuso e criminale, possa colpire anche in europa.
Non e` mai accaduto che un esponente di Batasuna prendesse le distanze da un azione dell'ETA. Mai, davvero. Anche nelle situazioni piu` tese, quelle nelle quali strategicamente a Batasuna avrebbe fatto piu` comodo prendere le distanze dalle azioni dell'ETA.
Oggi e` successo. Gia` questo dovrebbe suggerire, come appare chiaro gia` a molti, che non c'e` l'ETA dietro questa ingiusta ed inutile carneficina.
Non e` l'ETA.
L'eta ha sempre avuto una strategia purtroppo spesso delirante, almeno negli ultimi venti anni, quando di pari passo con una perdita di consenso si e` aggrappata ad una violenza diffusa.
Ma questo gruppo armato indipendentista non ha mai colpito il popolo spagnolo, quanto le sue autorita`.
C'e` la paura. La paura di uno spettro. C'e` la volonta` di nascondere al mondo che questo atto infame possa essere la risposta alla politica d'appoggio del governo uscente della destra spagnola agli stati uniti nella guerra in Iraq.
In spagna, a differenza dell'italia, il dissenso verso questa politica subalterna al volere statunitense si e` espresso in maniera decisa, forte, sensibilmente "maggioritaria": le manifestazioni sono state effetivamente di massa, coinvolgendo molto spesso anche settori di quel partito popolare che questa politica la stava portando e la porta avanti.
Non si vuole ammettere che siamo fragili. Non si vuole ammettere che si e` intrapresa la discesa in un baratro fatto di morti innocenti e repressione selvaggia verso un nemico invisibile a cui si cerca di dare un volto, quello piu` comodo al momento.
Ora si sa che ad Alcala` de Heneres, citta` da cui erano partiti tutti i treni su cui erano stati posti gli infami ordigni, e` stato ritrovato un furgone con detonatori e audiocassette contenenti versi del corano. Almeno secondo le prime fonti, la notizia e` di pochissimi minuti fa.
A nulla e` servita la condanna da parte di Otegi, leader di Batasuna. A nulla e` servita la consulenza di servizi segreti stranieri, che individuavano modalita` estranee all'ETA. A nulla l'opinione di Associated France Press, che in mattinata, tramite molti dei suoi attenti osservatori, individuava troppi punti oscuri per poter sbattere in prima pagina i mostri dell'ETA.
A nulla tutto cio`. Si voleva un volto semplice. I separatisti baschi erano il volto comodo.
Si e` pensato di poter accumunare il terrorismo dell'ETA a quello islamico. Con acrobazie impensabili, inaudite.
La notizia di stasera fa probabilmente cadere, in una mente sana, le accuse contro un idipendentismo basco che e` sempre piu` debole.
Quando potremo avere l'onore di conoscere governanti dalla mente sana?
Solidarieta` con i familiari delle vittime, dei lavoratori e degli studenti morti ingiustamente. Solidarieta` con le vittime di una repressione bieca e senza testa che risponde solo a delle logiche di potere. |