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Notícies :: criminalització i repressió
[Federazione Anarchica Italiana] Della lotta armata e di alcuni imbecilli
13 jun 2012
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Nel nostro paese la situazione politica e sociale mostra chiari segni di un'involuzione autoritaria su scala globale. Il dispiegarsi di politiche disciplinari in risposta alle questioni sociali è segno che il tempo dei compromessi, delle socialdemocrazie sta tramontando. Potremmo dover fare i conti con il rischio che si impongano regimi decisamente autoritari. La criminalizzazione dei movimenti sociali e degli anarchici, prepara il terreno e nuovi dispositivi repressivi: nuove leggi, nuovi procedimenti penali, una sempre più forte torsione delle normative vigenti, un sempre maggior controllo militare del territorio.

L'immediata gestione mediatica del mostruoso attentato di Brindisi la dice lunga su quali sono le intenzioni dell'oligarchia al potere. Un atto vile, di terrorismo indiscriminato, contro delle giovani donne, antisociale e criminale, viene tranquillamente assimilato ad episodi di lotta armata, magari con origini greche o con contorno mafioso, con l'obiettivo palese della realizzazione dell'unità di tutti gli schieramenti in difesa dello Stato, un'unità che abbiamo visto all'opera negli anni della solidarietà nazionale, delle leggi speciali, dell'arretramento sociale e culturale del paese.

Anche il ferimento dell'AD di Ansaldo nucleare e la rivendicazione inviata al Corsera dal nucleo "Olga" della FAInformale dimostrano come azione e comunicazione si intreccino e si confondano in un gioco di specchi infinito e deformante. Occorre osservare con attenzione per coglierne l'intima trama.
I media, gli stessi che minimizzano da sempre la ferocia della guerra che l'esercito italiano combatte in Afganistan, hanno sparato a zero contro il movimento anarchico, quel movimento che non si sottrae alle lotte sociali, che è in prima fila nei movimenti per la difesa ambientale, contro la guerra e il militarismo, contro le leggi razziste e le politiche securitarie nel nostro paese.
Giornali, radio e televisioni, che nell'immediato non avevano alzato i toni, si scatenano dopo la rivendicazione.

Nelle crisi sono sempre ricercati dei capri espiatori, su cui indirizzare l'attenzione della cosiddetta pubblica opinione. Come sono riusciti negli anni '80 a svuotare di segno e di contenuto la ricchezza dei movimenti del decennio precedente, rovesciandogli addosso, a tutti ed indistintamente, la responsabilità del lottarmatismo, facendo di ogni erba un fascio, comminando carcere a pioggia, provocando divisioni e contrapposizioni, così oggi c'è chi intende rispolverare i vecchi arnesi della criminalizzazione preventiva.
D'altronde la situazione per governi e padroni non è facile: devono far digerire misure sempre più indigeste e in loro cresce la paura di una ribellione sociale.
Il ferimento di Adinolfi è stato colto al volo per rilanciare, dopo le varie informative dei servizi segreti sul pericolo "anarco-insurrezionalista", l'incombenza della minaccia terroristica di matrice anarchica, collegandolo al malcontento sociale crescente, al movimento NoTav e, in generale, contro ogni forma di opposizione sociale.
Se l'operazione in corso è questa, è evidente che bisogna aspettarsi sempre nuove operazioni repressive.
In una situazione dove l'aggressione alla qualità della vita della popolazione si sta intensificando, soprattutto nel settore del lavoro dipendente, del precariato, del piccolo artigianato e commercio, e dove ci sarebbe bisogno di tutta la partecipazione, di tutta l'intelligenza e della capacità collettiva per organizzare risposte incisive, promuovere lotte, sviluppare iniziative di solidarietà sociale, dare ossigeno alle forme autogestionarie di risposta concreta alla crisi, appare inevitabile doversi misurare con chi pensa che un gruppo, un'organizzazione, dura, combattente, clandestina, possa ottenere risultati efficaci, con chi pensa di avere la risposta in tasca. Come il gruppo che ha firmato l'attentato al dirigente di Ansaldo Nucleare rivendicando la sua appartenenza alla federazione anarchica informale. Soprattutto se l'enfasi mediatica con il quale vengono riportate queste azioni è funzionale al coinvolgimento di tutto il movimento anarchico in un processo di criminalizzazione generale, che ha investito pesantemente anche la Federazione Anarchica Italiana.
Non per caso il testo del nucleo "Olga" viene pubblicato integralmente dal Corriere della sera, che decide in tal modo di fare da megafono alla FAInformale. Viene da chiedersi il perché. La risposta non è difficile.
Il comunicato, dopo le prime righe sulla questione nucleare, è dedicato alla propaganda: buona parte del documento è un attacco violentissimo al movimento anarchico nelle sue tante componenti.
Tutti i quotidiani, i GR e i telegiornali dedicano ampio spazio ad un testo in cui si sostiene che gran parte del movimento anarchico fa proprio un anarchismo "ideologico e cinico, svuotato da ogni alito di vita". Non solo. Secondo gli informali gli anarchici impegnati nelle lotte sociali "lavorerebbero per il rafforzamento della democrazia". Ossia per il mantenimento dell'ordine gerarchico.
Chi legge ha l'impressione che lo scopo reale dell'azione non fosse tanto un monito ai signori dell'atomo, quanto l'ottenere l'audience adatta a far sapere a tutti la propria opinione sul movimento anarchico.
L'azione degli anarchici è descritta come mera attività ludica, "ascoltare musica alternativa" mentre il "nuovo anarchismo" nasce dal gesto di "impugnare la pistola", dalla scelta della "lotta armata".
Il mezzo annebbia a tal punto il fine che i supereroi da cartone animato, che non amano "la retorica violentista ma con piacere" hanno "armato" le proprie mani non si rendono conto che nel nostro paese il nucleare è al momento uscito di scena, grazie alle lotte e ai movimenti popolari.
Azioni dirette, senza delega, concrete e capaci di mostrare che è possibile prendere in mano il proprio destino, lottare contro i giganti dell'atomo e sconfiggerli, come a Scanzano Jonico e nei blocchi dei trasporti nucleari tra l'Italia e la Francia, dove gli anarchici erano in prima fila.
Ogni giorno gli anarchici partecipano alle lotte per difesa del territorio e per l'autogoverno, contro i padroni per la realizzazione di margini di autonomia dei lavoratori dalla schiavitù salariata, contro la guerra e le produzioni militari, per una società senza eserciti e frontiere, contro il razzismo, il sessimo, la guerra ai poveri e alle donne.
Gli anarchici, che subiscono lo sfruttamento e l'oppressione come tutti, a fianco di ogni altro sfruttato ed oppresso, si battono contro lo stato e il capitalismo per creare le condizioni per abbatterli, mirando a spezzare l'ordine materiale e, insieme, quello simbolico, consapevoli che non basta distruggere ma occorre saper costruire. Costruire senza timore che la casa venga abbattuta, sapendo che ogni spazio liberato, anche per pochi momenti, diviene luogo di sperimentazioni dove tanti assaporano il gusto di una libertà che non è astrazione poetica ma concreta edificazione di un ambito politico non statale.
Azioni che prefigurano sin da ora relazioni politiche e sociali di segno diverso, che non si limitano al "sogno di un'umanità libera dalla schiavitù" perché il percorso di libertà non è un "sogno" ma la scommessa quotidiana dentro le realtà sociali in cui siamo forzati a vivere e che vogliamo contribuire a cambiare. Non da soli. Mai da soli, perché l'umanità è fatta di persone in carne ed ossa, perché agire in nome di un'astratta "umanità" è tipico degli stati, delle religioni, persino del capitalismo che promette senza mantenere benessere e felicità. Non degli anarchici.
La pratica della libertà attraverso la libertà può essere contagiosa ma non si può certo imporre.
Gli estensori del comunicato rifuggono il "consenso" e cercano "complicità". Se ne infischiano del fine e pensano solo al mezzo, di fatto rinunciando ad ogni prospettiva di rivoluzione sociale anarchica. Il loro linguaggio e la loro pratica sono un cocktail di pratica avanguardista e retorica estetizzante.
Inevitabile che i media dessero loro ampio spazio, seguendo linee interpretative a volte divaricate, altre volte intrecciate. La maggior parte degli organi di informazione ha imbastito teoremi per mettere in relazione le lotte sociali e la FAI informale, in un rapporto quasi simbiotico.
Gli anarchici sono serrati in una morsa interpretativa: da un lato descritti come "terroristi" o loro tifosi, dall'altro come burocrati inoffensivi.
Una morsa che probabilmente sarà gradita a chi si compiace del gesto, vi si appaga in un'estasi esistenziale in cui il bagliore di un attimo compensa il grigiore di una quotidianità spesa nel silenzio e nell'attesa di un'altra occasione per far salire l'adrenalina. "Per quanto lieve sia questo bagliore – scrivono – la qualità della vita ne sarà sempre arricchita". Tra un pacco postale e una pallottola alle gambe potranno crogiolarsi nella fama di carta che i media pagati da padroni e partiti vorranno regalare loro.

Al di là dell'uso mediatico dell'attentato ad Adinolfi, resta il dato politico del riproporsi di un avanguardismo armato, che oltre le seduzioni semantiche, ricalca una parabola da partitino autoritario, che culla l'illusione di potersi ergere a guida di quanti giudicano intollerabile il mondo dove viviamo. Non a caso al processo per le cosiddette "nuove BR", persone lontanissime dall'anarchismo hanno manifestato entusiasmo per l'attentato di Genova. È l'apoteosi del mezzo, che non si cura del fine. Una sorta di trasversalità dell'agire colma l'apparente distanza dei progetti. In realtà questa distanza si dissolve allorché questa pratica si sviluppa in opposizione alle lotte sociali, inevitabilmente costrette in quello che il nucleo "Olga" chiama "cittadinismo". Con questo termine bollano le lotte popolari che in questi anni, con crescente radicalità organizzativa hanno più volte messo in difficoltà i governi che si sono succeduti, ledendo gli interessi delle grandi imprese ed inaugurando pratiche di partecipazione certo non anarchiche ma sicuramente lontane dalla triste abitudine alla delega in bianco elettorale.
Fuori dalle lotte sociali cosa resta? Il partito, null'altro che il partito. Non a caso i fautori della federazione informale si sono dotati di una sigla-contenitore, riducendo il percorso di affinità alla pratica di azioni violente. Prescindiamo dal fatto banale – anche se grave - che in tal modo si offre una sponda ad infinite operazioni repressive basate su reati associativi. Andiamo oltre anche al rischio palese che un giorno o l'altro Stato o fascisti possano usare la sigla per scopi propri, utilizzando la sponda loro ingenuamente offerta.
Se l'esito è il partito, l'organizzazione che agisce dove altri non agirebbero, l'organizzazione che si pone in lotta privata con lo Stato e i padroni, allora quest'esito conduce direttamente fuori dall'anarchismo.
L'anarchismo è altrove. L'anarchismo non si impone, ma si propone. Ogni giorno, giorno dopo giorno, nell'auspicio che si fa agire concreto perché gli sfruttati, se vogliono, possono creare le condizioni per fare a meno di chi li sfrutta, perché gli oppressi, se vogliono, possono lottare per liberarsi da chi li opprime. È questione di pratica, di ginnastica della rivoluzione, di sperimentazione del possibile e del desiderabile, di messa in gioco quotidiana.
Nell'estasi superomista del gesto che appaga, scrivono con disprezzo che per gli anarchici sociali "unica bussola è il codice penale". Scrivono "costi quel che costi": gli anarchici il prezzo lo pagano ogni giorno. Anche, ma non è né un vanto né una lamentela, di fronte ai tribunali, che ci presentano il conto per le lotte cui partecipiamo.

Gli autori del comunicato usano il termine "federazione" ma riducono il federalismo alla relazione intangibile tra chi si riconosce nella pistola che spara o nel pacco che deflagra, non certo nella volontà di costruire un ambito di relazioni che si impegni a coniugare libertà ed organizzazione.
I detrattori dell'anarchismo sostengono che è impossibile coniugare libertà e organizzazione, anarchia e organizzazione, poiché identificano l'organizzazione con la gerarchia, con lo Stato, con l'imposizione violenta di un ordine sociale che limita la libertà e trasforma l'uguaglianza in uno scheletro formale senza base materiale.
I sostenitori della democrazia parlamentare ritengono che la libertà vada limitata, perché, al di là della retorica sul potere popolare, non vedono la libertà come il segno distintivo di un'umanità che si emancipa dalla sottomissione ad un qualsivoglia ordine gerarchico, ma come pericolo da ingabbiare. Per i democratici l'unico modo di regolare i conflitti, la giungla sociale, è nell'imposizione violenta di regole fissate in base al principio di maggioranza.
Gli esponenti del nucleo Olga adottano la giungla sociale con cui gli Stati giustificano la loro esistenza, come puntello ad un agire per il gusto d'agire, un agire che rifugge con sdegno ogni riflessione sull'etica della responsabilità, sulla necessità morale e politica di costruire strade che tutti possano e vogliano percorrere. Un agire che basta a se stesso, senza alcuna attenzione a coloro, senza i quali, piaccia o non piaccia, si fa la guerra privata allo Stato, non la rivoluzione. Nel loro scritto proclamano "il piacere di aver realizzato pienamente e aver vissuto qui e oggi la ‘nostra' rivoluzione". In questo modo la rivoluzione sociale si riduce ad una pratica autoerotica in club privé.

L'anarchismo si è sempre basato sulla consapevolezza nello scegliersi azioni ed obiettivi, e sulla responsabilità personale nel perseguirle: esso rimanda sempre alla coscienza degli individui e alla interpretazione del momento storico in cui essi vivono.
L'efficacia dell'azione diretta non viene espressa dal grado di violenza in essa contenuta, quanto piuttosto dalla capacità di indicare una strada praticabile da tutti, di costruire una forza collettiva in grado di ridurre la violenza al minimo livello possibile all'interno del processo di trasformazione rivoluzionaria.
La violenza se eretta a sistema rigenera lo Stato.

La scommessa degli anarchici organizzatori è quella di costruire ambiti di relazione politica e sociale, che, con il loro stesso esistere, prefigurino relazioni sociali libere, dove il legame organizzativo amplifica la libertà del singolo. L'anarchismo sociale non è permeato da alcuna pretesa che esista la formula definitiva per la società anarchica, ma si interroga e interrogandosi prova a praticare una relazione tra diversi che miri alla sintesi possibile, nel rispetto delle differenze di ciascuno e ciascuna. Siamo consapevoli che solo una società omologata e, quindi, intrinsecamente autoritaria se non totalitaria, può immaginare di espungere il conflitto dalle relazioni sociali: per questa ragione consideriamo l'anarchia un orizzonte costantemente in costruzione, dove la rivoluzione sociale che abolisce la proprietà privata ed elimina il governo, è il primo passo non l'ultimo di un percorso di sperimentazione sociale, che è nostro sin da ora.


I compagni e le compagne della Federazione Anarchica Italiana riuniti a convegno il 2 e 3 giugno 2012
Mira també:
http://federazioneanarchica.org/

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Comentaris

antes eran solo policias, ahora dicen que son leninistas...
13 jun 2012
Hoy (13-6) registradas unas veinte casa en toda italia y detenidas 10 personas del movimiento anarquistas.
A titulo personal digo que seguramente ninguna de ellas es de los del comunicado de arriba, antes decian que eran policias y ahora hacen un comunicado diciendo que son leninistas....Es de risa, sera por eso que se llaman tambien igual????.


Hoy en Italia.
Operacion "Ardire". Arrestos y registros en toda Italia.

De informa-azione:

A las 4 de esta manana los carabinieri del ROS (policia politica) han hecho irruccion en unas cuarenta habitaciones actuando la operacion represiva contra el movimiento anarquista denominada "Ardire", ordinada por la pm Manuela Comodi de Perugia: 10 arrestados (8 en Italia, 1 en Alemania y 1 en Suiza) y 24 indagados.

Las compas y los compas arrestados son:

Stefano Gabriele Fosco
Elisa Di Bernardo
Alessandro Settepani
Sergio Maria Stefani
Katia Di Stefano
Giuseppe Lo Turco
Paola Francesca Iozzi
Giulia Marziale

Por cuanto reguarda las misuras cautelares en Alemania y Suiza, se trata de dos anarquistas ya secuestrados por el Estado desde varios anos, Gabriel Pombo Da Silva y Marco Camenisch. Entre los nombres de los indagados son presentes tambien muchos/as compas prisioneros/as en Grecia por el juicio a las CCF.

Apenas posible difunderemos las direcciones de las carceles en las cuales estan prisioneros y invitamos quien tendria estas informaciones a comunicarnoslo.

Entre las habitaciones registradas, uficialmente en vusca de material explodente, documentos informaticos y de papel, tambien aquella de un curador de informa-azione, al cual han secuestrado, entre otras cosas, los computer necesarios para actualizar el sito, y de dos compas de Culmine (web), detenidos.

Atendemos mayores noticias para comprender en su integridad la portada y la extrategia que esta debajo de esta operacion represiva. No atendemos pero a dar la solidaridad y la cercania a todos/as los/as compas golpeados por los registros, indagados y arrestados.

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recivimos y difundimos:

Es la misma historia que se repite.

En el contexto de una maxi-operacion ("Operacion Ardire"... pero que nombre de mierda es?) contra anarquistas y incendiarios de la paz social, a las 4.00 de la noche entre el 12 y el 13 junio, recibo un registro domiciliar por parte de los ROS de Perugia y de Bologna, ademas de un par de carabinieri locales ( tambien si con esito negativo, a diferencia de la ultima). Vuscaban las mismmas cosas de la pasada vez: computer, materiala explodente, ect.
Esta vez, però, con una simpatica sorpresa: los senores en divisa, por orden de la ya conocida monja M. Comodi, me informan del hecho que ha sido abierta una investigacion en el mio confronto, por el solito articulo 270bis.
Quiero de todas formas aclarar que, si bien me ha sido dado al momento un abogado de uficio, rechacero cual quier defensa legal, ya que niego el derecho y no reconozco ninguna autoridad, judiciaria o menos.

En cual quier caso, una clasica redada en grande estilo, por la cual, entre lo demas, son en custodia cautelar una decena de anarquistas y son bajo investigacion (indagine) mas de una veintena de personas, entre las cuales tambien algunos/as compas de las CCF, pero es todavia presto para haber un cuadro general de la situacion.

Que decir? Seria repetitivo senalar que, apesar de todos los anos de carcel bajo los cuales pueden sepelirnos, el incendio que traemos dentro es ya inarrestable.
Ese se expande, con fiereza, y encuentra las llamas de los afenes de cual quier lugar, aquellos que, en un mundo como esto, aceptan una unica posicion: aquella del ataque.
Estos/as extraordinarios/as compas, el cui odio quema como miles de soles que explenden en el cielo, son los amigos y los hermanos con los cuales condividimos rabia y dolor, lagrimas y sorrisas, dudas y pasiones que pesan como piedras y chiflan como el plomo; son aquellos que amenazan la sociedad, sus leyes y a sus defensores con su misma esistencia; son aquellos rebeldes indomitos que iluminan las noches y dibujan las ciudades con los colores de la destruccion y de la revuelta.

Tambien desde detras de los barrotes de las carceles o al interior de los tribunales, sus miradas, sus palabras y sus pensamientos son armas peligrosas y se haran limas afiladas para la evasion, aunque jueces y PM tienten de sofocar en ellos cual quier luz de potencia individual.
Pero estos desechos humanos no pueden parar la furia iconoclasta que se esta difundiendo como un virus.
Nosotros somos la infeccion... y no hay ninguna cura. Ni para los "patrones", ni para los "siervos".

El caos esta a las puertas...

Un gigantesco, incandescente, complice abrazo de fuego a vosotros/as, compas.

SOLIDARIDAD TOTAL CON LOS REBELDES ARRESTADOS Y INVESTIGADOS
POR LA DESTRUCCION DE LA SOCIEDAD
QUE EL RUGIDO DE LA POLVERE ROMPA EL SILENCIO DE LA PAZ SOCIAL

VIVA L'ANARCHIA!

Tomo, 13 giugno, dal mio Nulla.


http://www.informa-azione.info/operazione_ardire_arresti_e_perquisizioni
http://italy.indymedia.org/n/6607/13-06-12/operazione-ardire-arresti-e-p
Re: [Federazione Anarchica Italiana] Della lotta armata e di alcuni imbecilli
13 jun 2012
En nuestro país la situación política y social muestra claros signos de involución autoritaria en una escala global. El despliegue de las políticas disciplinarias en respuesta a las cuestiones sociales es una señal de que el tiempo de compromiso, de la democracia social va hacia abajo. Puede que tengamos que hacer frente al riesgo de la imposición de regímenes autoritarios mucho. La criminalización de los movimientos sociales y anarquistas, y prepara los dispositivos represivos nuevos: nuevas leyes, nuevos penales, uno de torsión cada vez más fuerte de las regulaciones, un control militar cada vez mayor del territorio.

La gestión de los medios de comunicación inmediata de un ataque monstruoso Brindisi dice mucho acerca de cuáles son las intenciones de la oligarquía en el poder. Un cobarde acto de terror indiscriminado contra las mujeres jóvenes, antisociales y criminales, es fácilmente asimilable a los incidentes de la lucha armada, tal vez con un plato con los orígenes griegos o la mafia, con el claro objetivo de lograr la unidad de todas las partes defensa del Estado, una unidad que vimos en el trabajo en los años de la solidaridad nacional, las leyes especiales, sociales y culturales dell'arretramento el país.

Incluso las heridas de Ansaldo Nuclear de la EA y la reclamación enviada al núcleo Corsera "Olga" show FAInformale cómo la acción y la comunicación se entrelazan y confunden en un juego de espejos infinitos y distorsión. Se debe observar cuidadosamente para comprender su estructura misma.
Los medios de comunicación, siempre las mismas que reduzcan al mínimo la ferocidad de la guerra que el ejército italiano combates en Afganistán, fue muerto a cero contra el movimiento anarquista, el movimiento que no está exenta de las luchas sociales, que es a la vanguardia de los movimientos de protección del medio ambiente, contra la guerra y el militarismo, contra las leyes racistas y políticas de seguridad en nuestro país.
Prensa, radio y televisión, lo cual no respondió de inmediato han elevado sus tonos, se desató después de la reclamación.

En estas crisis siempre han buscado chivos expiatorios sobre los que dirigir la atención de la opinión pública los llamados. ¿Cómo se las arreglaron en los años 80 para vaciar el contenido de la señal y la riqueza de los movimientos de la década anterior, rovesciandogli él, y para todos, sin distinción, la responsabilidad de lottarmatismo, haciendo que cada grano de arena, la imposición de la prisión a la lluvia, causando divisiones y contrastes, por lo que hoy hay quienes se desempolvar las viejas herramientas de criminalización preventiva.
Por otra parte, la situación de los gobiernos y los empleadores no es fácil de digerir los pasos cada vez más desagradable debe y su creciente temor de una rebelión social.
El Adinolfi lesionado fue capturado sobre la marcha de la oferta, después de que la información de inteligencia de varios en el peligro "anarco-insurreccionalista", la tarea de la matriz anarquista amenaza terrorista, que une el creciente descontento social, el movimiento notav y, en general contra toda forma de oposición social.
Si la operación actual es la siguiente, está claro que siempre hay que esperar que las nuevas operaciones represivas.
En una situación en la agresión a la calidad de vida de la población está aumentando, especialmente en el ámbito del empleo, la precariedad de la artesanía y el comercio, y en el que se necesita la plena participación de toda la inteligencia y la capacidad para organizar las respuestas incisivas colectivos, la promoción de peleas, el desarrollo de iniciativas sociales, dando oxígeno para formar la auto-gestión de la respuesta concreta a la crisis, es inevitable que los que se creen enfrentó con un grupo, organización, peleador duro, ilegal, puede obtener resultados efectivos, con los que piensan que tienen la respuesta en el bolsillo. A medida que el grupo ha firmado un ataque contra el ejecutivo de Ansaldo nuclear alegando su calidad de miembro de la Federación Anarquista Informal. Sobre todo si el énfasis de los medios con los que estas acciones se informó a la participación funcional de todo el movimiento anarquista en un proceso general de criminalización, que ha invertido en gran medida de la Federación Anarquista Italiana.
Si no fuera por el texto básico de "Olga" se publica en su totalidad por el Corriere della Sera, que decide hacerlo desde la FAInformale megáfono. Uno se pregunta por qué. La respuesta no es difícil.
La prensa, después de las primeras líneas sobre la cuestión nuclear está dedicado a la propaganda: buena parte del documento es un violento ataque contra el movimiento anarquista en sus múltiples componentes.
Todos los periódicos, las noticias de televisión y los recursos genéticos dedican un amplio espacio para un texto que sostiene que gran parte del anarquismo es un anarquismo propio "ideológica y cínico, que se vacía cada aliento de vida". No sólo. De acuerdo a los anarquistas informales que participan en las luchas sociales "que trabajan para el fortalecimiento de la democracia". Esto es para mantener el orden jerárquico.
El lector tiene la impresión de que el verdadero propósito de la acción no era tanto una advertencia a los señores del átomo, ya que el público tiene derecho a saber a todos su opinión sobre el movimiento anarquista.
La acción de los anarquistas se describe como una mera actividad recreativa, "música alternativa" y los "nuevos anarquismo" se deriva de la acción de "desafiar a la pistola," la elección de la "lucha armada".
Las nubes medias para que el final del superhéroe de dibujos animados, que no les gusta "la retórica violentista, pero con el placer" tener "armado" con las manos no se dan cuenta que en nuestro país nuclear de potencia se encuentra actualmente fuera de la imagen, Gracias a las luchas y los movimientos populares.
La acción directa, sin delegación, práctico y capaz de demostrar que usted puede tomar control de su destino, para combatir y derrotar a los gigantes del átomo, como en Matera y el transporte de los bloques nucleares entre Italia y Francia, donde anarquistas estaban en la primera fila.
Cada día los anarquistas involucrados en las luchas por la defensa territorial y el autogobierno, en contra de los empresarios para la realización de la autonomía a los trabajadores de la esclavitud asalariada, contra la guerra, la producción y la militar, para una sociedad sin fronteras y los ejércitos en contra de El racismo, el sexismo, la guerra de los pobres y las mujeres.
Los anarquistas, que sufren la explotación y la opresión como todos junto a la otra los explotados y oprimidos, la lucha contra el Estado y el capitalismo para crear las condiciones para hacerlos caer, con el objetivo de romper el orden material y, en conjunto, lo que simbólico, son conscientes de que no es suficiente para saber cómo destruir sino para construir. La construcción sin temor a que la casa está derribada, a sabiendas de que todo el espacio liberado, aunque sea por unos momentos, se convierte en un lugar donde tantos experimentos se puede saborear el sabor de la libertad que no es abstracta, sino la construcción de concreto poética de un espacio político no estatal.
Las acciones que prefiguran a partir de ahora las relaciones políticas y sociales de distinto signo, que no se limita al "sueño de una humanidad liberada de la esclavitud", porque el camino de la libertad no es un "sueño", pero el diario apuesta en las realidades sociales en las que nos vemos obligados a vivir y queremos ayudar a cambiar. No estamos solos. No solo, porque la humanidad está formado por personas de carne y hueso, ya que actúa en nombre de una abstracta "humanidad" es típico de los estados, las religiones, incluso del capitalismo que promete sin mantener el bienestar y la felicidad. No anarquistas.
La práctica de la libertad a través de la libertad puede ser contagiosa, pero no se puede imponer simplemente.
Los redactores de la prensa rechazan el "consentimiento" y buscar la "complicidad". Si no te importa y pensar sólo en el final de la primera mitad, efectivamente renunciando a cualquier perspectiva de una revolución social anarquista. Su lenguaje y su práctica son un cóctel de la retórica y la práctica de una estética de vanguardia.
Inevitable que los medios de comunicación les dan un amplio espacio, siguiendo las líneas de interpretación a veces separados, a veces entremezcladas. La mayoría de los medios de comunicación han inventado los teoremas de relacionar las luchas de la FAI y el informal, en una relación casi simbiótica.
Los anarquistas se sujetan en un vicio de interpretación: se describe como "terroristas" o sus seguidores, al igual que otros burócratas inofensivos.
Un vicio que probablemente será de interés para los que recibieron el gesto, no es el contenido en el éxtasis existencial en el que el destello de un momento compensa la monotonía de la vida cotidiana de silencio y la espera de otra oportunidad para aumentar la "adrenalina. "Como este es leve resplandor - escritura - la calidad de vida será enriquecido para siempre." Entre una parcela y una bala en las piernas puede tomar el papel de la fama que el promedio pagado por los empleadores y los partidos políticos que quieren darles.

Aparte del uso de los medios de comunicación para atacar a Adinolfi, es el hecho político de la recurrencia de una vanguardia armada, que a lo largo de las seducciones parábola semántica sigue un partido escindido del autoritarismo, sosteniendo la ilusión de ser capaz de levantar guiar a los que juzgan intolerable para el mundo en que vivimos. No es casualidad que el proceso de la llamada "nueva BR", lejos de la gente anarquismo han expresado su entusiasmo por el bombardeo de Génova. Es la apoteosis de la argumentación, que no importa el orden. Una especie de transversalidad de la acción llena la distancia aparente de los proyectos. En realidad, esta distancia se disuelve cuando esta práctica se desarrolla en oposición a las luchas sociales, inevitablemente forzado a lo que el núcleo de "Olga" llamado "cittadinismo". Las luchas de este pueblo estigmatizan a plazo en los últimos años, con la organización cada vez más radicales en repetidas ocasiones han avergonzado a los gobiernos que han seguido, perjudicando los intereses de las grandes empresas y la inauguración de las prácticas de participación ciertamente no anarquista, pero definitivamente lejos de la triste costumbre delegación en el electorado blanco.
Lo que queda fuera de las luchas sociales? El partido, nada más que del partido. No es casualidad que los defensores de la federación informal tiene un código del contenedor, lo que reduce el camino de la afinidad con la práctica de acciones violentas. Tenemos en cuenta el hecho trivial - a pesar de graves - y de esta manera proporciona un colchón para un sinfín de acciones represivas basadas en la asociación para delinquir. Vamos más allá incluso el riesgo evidente de que un día u otro Estado o fascistas se puede utilizar el nombre corto para sí mismo, utilizando el banco les ofreció ingenuamente.
Si el resultado es el partido, la organización que opera allí donde otros no actuar, la organización que está en conflicto con las instituciones estatales y de particulares, a continuación, este resultado nos lleva directamente fuera del anarquismo.
El anarquismo está en otra parte. El anarquismo no se impone, sino que se propone. Todos los días, día tras día, con la esperanza de que hace una acción concreta debido a las condiciones de explotación, si lo desean, pueden crear para ayudar a aquellos que los explotan, porque los oprimidos, si se puede luchar para librarse de aquellos que los oprimen . Es una cuestión de práctica, el ejercicio de la revolución, la experimentación de lo posible y deseable, para poner en juego todos los días.
En el éxtasis de los gestos superomista que agrada, escribe con desprecio para los anarquistas sociales "sólo compás es el código penal". Ellos escriben "cueste lo que cueste": los anarquistas el precio que pagan por cada día. Sí, pero no es ni un alarde ni una queja, ante el tribunal, presentamos el proyecto de ley para las luchas que participamos.

Los autores de la prensa utiliza el término "federación" el federalismo, sino reducir la relación intangible entre aquellos que reconocen la pistola que dispara o explota en la parcela, no el deseo de construir un marco de relaciones que se ha comprometido a combinar la libertad y la organización.
Los detractores argumentan que el anarquismo es imposible combinar la libertad y la organización, la anarquía y la organización, la identificación de la organización con la jerarquía, con el Estado, con la imposición violenta de un orden social que limita la libertad y la igualdad se convierte en esqueleto sin un material de base formal.
Los defensores de la democracia parlamentaria cree que la libertad debe ser limitada, ya que, más allá de la retórica sobre el poder del pueblo, no ven la libertad como el rasgo distintivo de la humanidad que se emancipa de la sumisión a un orden jerárquico, sino como un peligro jaula. Para los demócratas la única manera de resolver los conflictos, la jungla social, es la imposición violenta de las normas establecidas en virtud del principio de mayoría.
Los exponentes de la Olga central adoptar la jungla social en que los estados justificar su existencia, como un apoyo para actuar por el bien de la acción, un acto que se escapa con desdén cualquier reflexión sobre la ética de la responsabilidad, la necesidad moral y política de que cada uno pueda construir caminos para atravesar. Un acto que es suficiente por sí mismo, sin ningún tipo de atención a las personas, sin la cual, nos guste o no, se hace una guerra privada al Estado, no la revolución. En su artículo, proclamando "el placer de haber hecho completa y de haber vivido aquí y ahora" nuestra "revolución". De esta manera la revolución social se reduce a una práctica autoerótica en clubes privados.

El anarquismo siempre se ha basado en el conocimiento de las acciones elegidas y objetivos, y la responsabilidad personal en la búsqueda de ellos: siempre se refiere a la conciencia de los individuos y la interpretación del momento histórico en el que viven.
La eficacia de la acción directa no se expresa por el grado de violencia en él, sino más bien la capacidad de identificar un camino transitable por todos, para construir una fuerza colectiva para reducir la violencia a un nivel más bajo posible dentro del proceso de de la transformación revolucionaria.
La violencia cuando se construyó en los regenera estado del sistema.

Los organizadores de la apuesta de los anarquistas es la construcción de las esferas políticas y sociales de la relación, que, por su propia existencia, prefiguran las relaciones sociales libres, donde el vínculo amplifica la libertad de organización de la persona. Anarquismo social no esté saturado por cualquier pretensión que no hay una fórmula definida para la sociedad anarquista, pero las preguntas y cuestionamientos están tratando de practicar una relación diferente que tiene como objetivo la síntesis de lo posible, respetando las diferencias de cada uno. Somos conscientes de que sólo una empresa autorizada y, por tanto, intrínsecamente autoritario, totalitario, si no, se puede imaginar a borrar el conflicto de las relaciones sociales: por esta razón consideramos que la anarquía de un horizonte en constante construcción, donde la revolución social que suprime la propiedad privada y elimina el gobierno, es el primer paso no será la última de un camino de la experimentación social, que es el nuestro de ahora.


Camaradas y compañeros de la Federación Anarquista Italiana se reunieron en la conferencia los días 2 y 3 de junio 2012
Re: [Federazione Anarchica Italiana] Della lotta armata e di alcuni imbecilli
13 jun 2012
camaradas...? compañeros...? sacar este texto estos días en que ya se estaba orquestando el golpe represivo para llamar imbéciles a lxs que hoy están detenidxs, mientras ellxs están en casa...
y colgarlo hoy que se hacen las detenciones... sólo lo hace un poli o un imbécil y en los dos casos merece lo mismo.
Re: [Federazione Anarchica Italiana] Della lotta armata e di alcuni imbecilli
13 jun 2012
el que ho ha penjat he estat jo, i ho he fet per donar a conèixer la postura de la FAI oficial, al marge de qualsevol altra consideració, doncs no crec que s'hagin d'amagar comunicats importants pel moviment anarquista, independentment de les posicions que defensin.
Re: [Federazione Anarchica Italiana] Della lotta armata e di alcuni imbecilli
13 jun 2012
no s'han d'amagar, clar. però m'hauras de reconèixer que no és el millor dia per publicar-ho. a algunxs se'ns encen la mala llet que hem estat acumulant tots aquests dies en que ja es preveia la repressió de lxs que no negocien la llibertat...
Re: [Federazione Anarchica Italiana] Della lotta armata e di alcuni imbecilli
13 jun 2012
no s'han d'amagar, clar. però m'hauras de reconèixer que no és el millor dia per publicar-ho. a algunxs se'ns encen la mala llet que hem estat acumulant tots aquests dies en que ja es preveia la repressió de lxs que no negocien la llibertat...
Re: [Federazione Anarchica Italiana] Della lotta armata e di alcuni imbecilli
13 jun 2012
Que haguéssis preferit, que no es sabes que la FAI oficial manté aquesta postura (independentment del que se'n pensi, repeteixo) si se t'encèn la mala llet és una reacció d'una part del moviment anarquista, així com ho és el seu escrit. Tothom ha d'assumir les conseqüències de les seves postures.
Re: [Federazione Anarchica Italiana] Della lotta armata e di alcuni imbecilli
14 jun 2012
Detenido un español en la operación contra el grupo anarquista FAI
La Federación Anarquista Informal ha reivindicado en los últimos meses varios atentados con explosivos y cartas bomba en Italia, Alemania y Francia
Un ciudadano español es uno de los diez detenidos en la operación policial conducida por las autoridades italianas contra supuestos miembros del grupo Federación Anarquista Informal (FAI), que en los últimos meses ha reivindicado varios atentados con explosivos en Italia, Alemania y Francia. Se trata de un varón de 44 años que actualmente se encuentra detenido en Alemania, según un comunicado del grupo especial de los Carabineros italianos ROS, que facilita los detalles de la operación Ardire y que ha llevado a los diez arrestos en Italia, Suiza y Alemania.
Los arrestos se han llevado a cabo en el marco de las investigaciones por los atentados con explosivos cometidos en Italia y las cartas bomba enviadas al Deutsche Bank en Alemania y a la embajada griega de París. A los detenidos se les acusa de ser los cabecillas de la organización anarquista y se les imputa, entre otros, el cargo de asociación terrorista internacional. A todos ellos se les imputa haber organizado la explosión de artefactos contra la Universidad Bocconi de Milán en 2009 y contra el Centro de Identificación y Explusión (CIE) de la localidad norteña Gradisca d'Isonzo (GO), en 2011.
En la operación se efectuaron diez detenciones y 40 registros en Italia
Asimismo, se les considera responsables del envío de paquetes explosivos del pasado diciembre contra Marco Cuccagna, el director general de Equitalia, la sociedad que se encarga de recaudar los impuestos no pagados, así como los mandados al presidente del Deutsche Bank , Josef Ackermann, y a la sede de la embajada griega en París.
Según confirmó el comandante del grupo especial del ROS, el general Giampaolo Ganzer, los detenidos están asimismo vinculados con quien hirió con varios disparos en Génova hace unas semanas al consejero delegado de la sociedad italiana Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Durante la operación se han realizado cerca de 40 registros en toda Italia y hay además 24 investigados, seis de ellos ciudadanos griegos, según los medios de comunicación.
Re: [Federazione Anarchica Italiana] Della lotta armata e di alcuni imbecilli
14 jun 2012
la fai acabara denunciando a la fai por apropiacion de siglas en un juzgado, ahora la unica manera de llevar a la segunda fai a un juzgado va a ser detenidxs

burgueses, imbeciles... kien da mas?
Sindicat Terrassa